Orto Botanico, Chiesa di Capodimonte, Reggia di Capodimonte, Real Bosco, Osservatorio astronomico. – Jamme.it

Orto Botanico, Chiesa di Capodimonte, Reggia di Capodimonte, Real Bosco, Osservatorio astronomico.

Eccoci pronti per continuare il nostro giro nel cuore di Napoli, oggi sarà un po’ più verde, ricco di natura e storia. Siamo nell’Orto Botanico a Via Foria, sede anche dell’Università degli Studi Federico II.
Nel 1615, la riforma vicereale del Conte di Lemos prevedeva l’impianto di un orto botanico statale che non fu mai realizzato, ma i tanti privati che attirarono l’attenzione di numerosi botanici anche stranieri, fece sì che crescesse l’esigenza a Napoli di averne uno pubblico. Nel 1807 con decreto statale nacque il Il Real giardino delle piante, che ad oggi rappresenta a livello europeo quello con più specie coltivate.
Giuseppe Bonaparte, nello stesso anno, fece partire i lavori in seguito all’approvazione del decreto, ma ci vollero almeno dieci anni per completare l’opera. Attualmente hanno sede lì: il Museo di Paleobotanica, di Etnobotanica, aule universitarie, l’Erbario, una biblioteca botanica ed una carpospermateca.
Da qui, prenderemo un taxi che ci porterà in pochi minuti direttamente fuori alla Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte, oppure il bus 147 fino a Museo e da lì il 168 sino alla basilica.
La basilica, basata sul modello di San Pietro a Roma, fu voluta da Maria di Gesù Landi, che sin da bambina dimostrava vocazioni spirituali e fu devota alla Madre del Buon Consiglio.
I napoletani sono molto legati a questo santuario in quanto avvennero due miracoli che salvarono il popolo: nel 1884 Maria di Gesù di Landi, mostrò al popolo l’immagine della Madre del Buon Consiglio e l’epidemia di colera che serrava Napoli in quel periodo, finì subito. L’altra leggenda, narra che nel 1906, a seguito di un’eruzione del Vesuvio, numerosi tetti e solai crollarono, Maria espose il quadro fuori al balcone di casa e un raggio di sole lo illuminò. Dopo pochi giorni cessò e su Napoli la cenere cominciò a scemare.
A fianco, si trova la Fontana della Duchessa, la moglie di Emanuele Filiberto di Savoia – Aosta, Elena d’Orléans la fece costruire nel 1939 e fa parte delle fontane monumentali di Napoli. Disegnata da Giovanni Mongiello e Amedeo Teotolato, da cinque bocche di leone sgorga l’acqua, al centro vi è uno stemma con un sonetto di San Francesco, mentre sul cornicione vi si trova una lapida e un obelisco con la data di fondazione dell’impianto.
Non deve assolutamente mancare una visita alle Catacombe di San Gennaro, risalenti al II secolo d.C., sembra che siano un sepolcro di una ricca famiglia che poi donò gli spazi alla comunità cristiana. Nel IV secolo d.C. furono deposte le spoglie di Sant’Agrippino il primo patrono di Napoli.
Di fronte ci sono degli scaloni che giungono direttamente alla Reggia di Capodimonte, residenza storica di quasi tutte le personalità che hanno governato Napoli. Fu fatta costruire nel 1738 da Carlo di Borbone e vissero anche Bonaparte, Murat e i Savoia.
Inizialmente, fu costruito per contenere la Collezione Farnese, poi fu la Reggia sino al 1957 quando successivamente divenne il Museo nazionale di Capodimonte in cui è possibile visitare l’Appartamento Reale con gli arredi, di cui alcuni derivanti dalla Reggia di Carditello, il salottino di porcellana e le sale francesi; ad arricchire questa meravigliosa struttura, oltre agli affreschi, agli arazzi e alle numerose opere d’arte collocate al suo interno, c’è un enorme parco utilizzato come riserva di caccia e per le feste. Ad oggi è un parco pubblico, con numerose fontane, statue ed edifici che furono dimore di corte o fabbriche, come quella della porcella che odiernamente ospita la scuola per la lavorazione della ceramica. All’appello non mancano le chiese, due: quella di San Gennaro e l’eremo dei frati Cappuccini.
Non ho dimenticato di farvi pranzare, ma sono certa che lungo la strada troverete numerose soluzioni che fanno per voi. Vi consiglio l’Associazione Verace Pizza Napoletana, Jamm Ja, Trattoria Pizzeria La Forchetta in cui potrete mangiare anche a base di pesce.
Se non siete abbastanza stanchi e affamati conoscere un altro posto speciale di Napoli, se amate le stelle o semplicemente siete dei romanticoni, ho quello che fa per voi: l’Osservatorio Astronomico, unico museo pubblico del meridione aperto ai visitatori. Al suo interno, ci sono numerosi strumenti e testimonianze che vanno dal 1500 a metà del Novecento, un tunnel spazio – temporale molto suggestivo e se siete fortunati, potrete prendere parte alle numerose iniziative serali.

Info utili:

Come giungere all’orto botanico, da qui 800 metri a piedi direzione Piazza Carlo III oppure autobus 201 e C47) oppure raggiungere la fermata dell’Autobus sita di fronte alla statua di Garibaldi e usare la Linea 203 o 254 dell’ATAN. Aperto al pubblico dal lunedì al venerdì con i seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 14.00, martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle ore 16.00. Per visitarlo è necessario chiamare al numero (+39) 081-2533937 lasciando il proprio cognome e indicando il numero di persone che visiteranno l’Orto. Tale operazione può essere svolta anche nella stessa giornata della visita. Ingresso gratuito. E’ aperto ai visitatori nei giorni feriali mediante prenotazione telefonica. Ingresso senza prenotazione tutti i mercoledì ed i giovedì compresi tra il 15 aprile ed il 15 giugno.

L’accesso alla Catacombe di San Gennaro è anche per i disabili, su prenotazione. Orari di apertura. Dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso ore 17:00)
domenica dalle 10:00 alle 14:00
(ultimo ingresso ore 14:00).

La navetta Shuttle Capodimonte consente ai turisti di raggiungere il Museo e il Bosco agevolmente dal centro cittadino.

Da Piazza Trieste e Trento in soli 22 minuti con partenze ogni ora.

dall’autostrada: prendere la tangenziale, uscita Capodimonte

dalla Stazione Centrale: Linea 1 Metropolitana, fermata Museo;

proseguire con autobus

Linea 2 Metropolitana, fermata Piazza Cavour; proseguire con autobus fermata in Piazza Museo (adiacenze Museo Archeologico Nazionale), linee: 168 e 178 (fermata Porta Piccola, via Miano); C63 (fermata Porta Grande, via Capodimonte); 604 (fermata Viale Colli Aminei, distante ca. 200 m da Porta Piccola).

Costo biglietti:

14 intero, € 10 convenzionati Teatro San Carlo e titolari Carta Freccia, € 8 ridotto per visitatori di età compresa tra 18 e 24 anni, € 6 nelle domeniche gratuite e nelle altre giornate ad ingresso gratuito. Gratuito per i minori di anni 18 e per i titolari di Artecard. Per chi arriva in taxi,sconto di €2 sul biglietto intero.

Io che ho girato tutto il mondo…’o sole ‘e Napule nun l’aggia maje truvate a nisciuna parte!
Roberto Murolo

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